22 ottobre 2010

Gesù l'Anunnako, parte 2

ATTENZIONE: La Redazione di Anunnakitranoi, che cura la gestione del presente blog, potrebbe non condividere l'articolo in questione. Tale articolo, tratto da Area di Confine, viene riportato per dovere di cronaca e di informazione. Ci scusiamo con chiunque possa trovarlo offensivo.

di Pietro Albanese e Roberto Boncristiano

Tratto da Area di Confine 53 – Febbraio 2010

Parte 2

Maria e Giuseppe però non chiamarono Emmanuele (Dio è con noi) il loro primogenito, ma Gesù. Le scritture indicano il "nuovo" Messia come Gesù il Nazareno (o Nazoreo, definizione settaria), che nulla aveva a che fare con il presunto ed errato riferimento a Nazareth. Maria e Giuseppe, futuri genitori di Yehoshua e pertanto nazareni, erano profondamente vincolati alla comunità essena di Qumran, che vedrà fra i proseliti Giovanni Battista, Giacomo, fratello di Gesù e, precedentemente, Sansone e Samuele (Antico Testamento). Gli Esseni devono il loro lignaggio ai "Maestri Artigiani dei Terapeuti Egiziani", gemmazione della "Grande Fratellanza Bianca" di Thutmosi III. La comunità di Qumran (località famosa per il ritrovamento dei Rotoli del Mar Morto), prevedeva regole rigidissime alle quali dovevano sottoporsi i due sposi messianici, in questo caso Maria e Giuseppe. Ad un primo periodo di fidanzamento di tre mesi, fissato dalle regole, faceva seguito un primo matrimonio ufficiale nel mese di settembre. I rapporti sessuali erano autorizzati però solo nella prima metà di dicembre, poiché il Discendente Messianico "doveva" nascere nel mese di settembre. In caso di concepimento, si procedeva all'ufficializzazione del secondo matrimonio, ma solo dopo ulteriori tre mesi, e quindi nel mese di marzo, onde garantirsi da un possibile aborto. In caso di mancato concepimento, i rapporti sessuali venivano sospesi in attesa del successivo mese di dicembre. Pare però che le regole non siano state rispettate. Il non rispetto delle regole creò non pochi problemi alla coppia messianica. Gesù infatti dovrebbe essere nato nel marzo del 7 a.c. e qualcuno indica la data del primo dello stesso mese. Fu necessario quindi, visto l'eccezionalità dell'evento, ricorrere ad uno stratagemma. Il rito dell'Unzione della coppia fu sancito dal Sommo Sacerdote Abiatar (il designato Gabriele), che approvò di fatto il parto, nonostante la pesante infrazione". Particolare interessante emerge dal "Vangelo di Filippo", che i Codici di Nag Hammadi (Egitto) hanno riportato recentemente alla ribalta insieme ad altri Vangeli, tra i quali quelli di Tommaso e di Maria Maddalena. In quello di Filippo si afferma: "Alcuni dicono che Maria concepì per mezzo dello Spirito Santo. Sbagliano. Non sanno quello che dicono". Oggi, grazie ai ritrovamenti di innumerevoli Vangeli emersi dalle sabbie dei deserti, è possibile avere un quadro più completo della storia di Gesù. Il Concilio di Trento (1546) cancellò definitivamente i Vangeli definiti "gnostici", non allineati, e celebrò la canonizzazione solo di quattro Vangeli, quelli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Dalla loro attenta lettura si apprende di un comportamento poco pacifista e molto "umano" del Cristo. In Matteo 10:34 Gesù dichiara: "Non pensiate che io sia venuto a mettere pace in terra, io non sono venuto a mettere la pace, anzi la spada"; in Luca 22:36: "Chi non ha una spada, venda la sua veste e ne comperi una". Frasi come queste confermano che l’Unto, il Messia, il Cristo, rivolgendosi al suo popolo, si proponeva come il nuovo "Re d'Israele", come la Discendenza Dinastica Regale Davidica prevedeva. Non a caso, nell'episodio della crocifissione, era stata posta sulla croce una targhetta riportante l’irridente iscrizione "INRI", che stava ad indicare "Gesù Nazareno Re dei Giudei". La vita di Gesù, come noi la conosciamo, è avvolta da una nebbia fittissima. Per sommi capi ne conosciamo la nascita e la morte, ma non sappiamo quasi nulla del tempo intercorso fra i due eventi. Grazie ai racconti evangelici, altre figure emblematiche emergono al fianco del Cristo: i Sacerdoti, gli angeli, gli apostoli e Maria Maddalena. I Sacerdoti ebrei del tempo, a seconda dell’ importanza del ruolo occupato, potevano assumere come secondo nome quello degli Arcangeli o dei Patriarchi. Per fare qualche esempio, all'epoca, Zaccaria il Sacerdote era per gli Ebrei anche il Sadoc-Michele, Simeone era l'Abiatar-Gabriele, Gionata-Anna era l'Arcangelo Sariel o l'Elia. Altri appellativi dei quali si avvalevano erano anche "Padre", "Figlio", "Spirito". In una di queste circostanze Simone Zelota era il "Padre" e, in altri casi ancora, Mosè, Aronne, Miriam, erano secondi nomi di Sacerdoti o Sacerdotesse. Quando Gesù si incontrava con l'Arcangelo Michele, con Mosè o con Elia, con chi si incontrava realmente, con figure appartenenti ad un regno "non terrestre" o con i Sacerdoti ebrei di Gerusalemme? Per quanto concerne gli angeli, la Bibbia ne descrive due categorie. La prima categoria li vede come esseri dall’aspetto umano inviati dal "Signore" in veste di "messaggeri" (tale infatti è il significato letterale di angeli, in greco antico). Alla seconda categoria di angeli appartengono esseri vendicativi con terribili poteri distruttivi. Invero c'era una terza categoria di angeli (Serafini, Cherubini…), che però non avevano un aspetto umano, bensì di mezzi meccanici altamente tecnologici (vedi Daniele 7:9, Isaia 6: 1-2, Ezechiele 1). Parliamo ora della "crocifissione" e di Maria Maddalena. Fonti alternative affermano da sempre che Gesù non salì sulla croce. Al momento della crocifissione vi fu uno scambio di persona. Questo misterioso personaggio si chiamava Simone (Simone il cireneo). La tesi che Gesù non sia spirato sulla croce ma, dopo vari anni di predicazioni, in altri luoghi della Terra, è condivisa dai Mussulmani e dai Cavalieri Templari, che la pensavano allo stesso modo. La tomba del Cristo fu trovata vuota e ciò rese plausibile l'ipotesi di un Gesù scampato al martirio. Maria Maddalena, costretta alla fuga da Gerusalemme, portò con sé il "frutto" dell'amore di Gesù. Molti sono gli indizi che supportano questa "eresia gnostica". Numerosi documenti la ritraggono come colei che, sbarcando sulle coste francesi della Provenza, diede continuità alla famiglia della Casa del Sangue Reale del Dragone Messianico, la discendenza degli Anunnaki, il "Sacro (Santo) Graal". Ma questa è un'altra storia. Testamentari della vita di Gesù furono i Desposyni (parola greca che significa "del Maestro"). Appartenenti alla stirpe di Yehoshua il Messia, i Desposyni furono perseguitati ed uccisi, cosicché parte della storia del lignaggio davidico della discendenza messianica andò perduta per svariati secoli, rimasti nell'oscurantismo più bieco. Fortunatamente qualcosa rimase sepolta nei deserti di quelle terre e oggi, grazie ai ritrovamenti archeologici, abbiamo una documentazione in grado di supportare la nostra ricostruzione. Gesù era consapevole del suo lignaggio "extraterrestre"? Quando si riferiva al "Padre", a chi si riferiva, al Padre di Israele, Yhaweh-En.Lil., al suo Padre spirituale inteso come sacerdote, a suo padre Giuseppe, o ad un essere extraterrestre, Signore della Terra, En.Ki."? Questa, è una bella domanda! E’ tempo di risposte, amici lettori. Forse è giunto il momento che qualcuno magari aggiunga qualcos'altro alle nostre tesi..